Collaudo pozzi: prove a gradini di portata MAGGIORI DETTAGLI »

Al fine di valutare le priorità di intervento relativamente ad operazioni di manutenzione o riperforazione di pozzi acquedottistici, mi sono occupata di un lavoro di screening dello stato di efficienza dei pozzi di Ro Ferrarese (FE). Su ciascun pozzo è stata effettuata una prova a gradini di portata o Step Drawdown Test:

  • relativamente rapida ed economica;
  • viene sempre eseguita al termine della terebrazione di un nuovo pozzo, al fine di verificarne l’efficienza e stabilire la portata di lavoro;
  • se eseguita dopo alcuni anni di esercizio del pozzo, permette di catturare una “fotografia aggiornata” dello stato di efficienza del pozzo;
  • se ripetuta diverse volte nel tempo sui pozzi esistenti ed utilizzati, l’analisi dei risultati in funzione del tempo permette di verificare le variazioni dello stato di efficienza.

Tali prove permettono di valutare lo stato di efficienza o di produttività dei pozzi: tanto maggiore è la pendenza della curva caratteristica di un pozzo, tanto minore è la sua Portata Specifica (Q/s) e quindi la sua produttività. Il confronto tra la curva caratteristica attuale e quella di collaudo (pozzo nuovo) permette di valutare quantitativamente il calo di produttività.

Test con traccianti su corpi discarica MAGGIORI DETTAGLI »

Nell’ambito delle attività di caratterizzazione di un sito impiantistico di smaltimento e lavorazione rifiuti ubicato in Sardegna, erano previsti due test con traccianti finalizzati a verificare la tenuta dei due corpi discarica presenti sul sito e la circolazione idrica sotterranea all’interno dell’ammasso roccioso situato alla base dei corpi discarica.

Test con traccianti

Dopo avere redatto le specifiche tecniche di esecuzione dei test, mi sono occupata di tutta la parte esecutiva:

  • immissione di Fluoresceina sodica nel primo corpo discarica (distribuita su 10 pozzi percolato/biogas), di Sulforodamina-G nel secondo corpo discarica (distribuita su 10 pozzi percolato), e di Tinopal CBS-X all’interno di un piezometro a monte flusso della discarica;
  • monitoraggio automatizzato con n. 2 fluorimetri da campo installati presso punti collettori delle acque ubicati a valle flusso dei due corpi discarica;
  • monitoraggio passivo con fluocaptori e campionamento manuale delle acque presso 20 punti di controllo, su 7 campagne di campionamento;
  • analisi di laboratorio per fluorescenza sui fluocaptori e campioni d’acqua;
  • monitoraggio piezometrico in continuo presso n. 3 punti di controllo per la verifica costante delle condizioni al contorno del sistema: installazione e gestione di n.3 sensori di livello e n.1 barometro per la compensazione barometrica delle misure, per 5 mesi di durata dei test.

Metodologia e risultati del test sono stati illustrati all’interno di un report tecnico consegnato al Cliente.

Tracciamento di un acquifero carsico: Pian Cansiglio MAGGIORI DETTAGLI »

Nell’ambito di una collaborazione tra Università di Ferrara e Gruppi Speleologici (Gruppo Speleologico Ferrarese, Unione Speleologica Pordenonese, Gruppo Speleologico Sacile, Gruppo Grotte Solve CAI Belluno, Gruppo Speleologico CAI Vittorio Veneto), sotto il patrocinio della Società Speleologica Italiana, Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia-Giulia e Federazione Speleologica Veneta è stata realizzata una ricerca sul sistema carsico del Pian Cansiglio (BL-PN).

Progettazione prova

Mi sono occupata di progettare e coordinare una prova di tracciamento che voleva verificare il collegamento tra il massiccio del Cansiglio e le sorgenti del Fiume Livenza, definendo le sostanze traccianti da utilizzare, le quantità di traccianti, le modalità e tempistiche di immissione dei traccianti e di monitoraggio (campioni d’acqua, fluocaptori, campionatori automatici, fluorimetro da campo) e coordinando le attività analitiche di laboratorio.

Risultati

La ricerca ha dimostrato in maniera diretta ed inconfutabile il collegamento idrogeologico tra l’Abisso Col de la Rizza e le sorgenti Santissima e Molinetto, mentre non è stato possibile dimostrare il collegamento tra il Bus de la Genziana e le sorgenti. Sono state determinate le velocità medie di deflusso sotterraneo in magra (circa 250 m/giorno) ed in piena (900-1340 m/giorno) e stimate le percentuali di massa recuperata.

Approfondimenti

Poster_FIST_2009.pdf
ActaCarsologica_2011.pdf

Monitoraggio acquifero costiero MAGGIORI DETTAGLI »

Nel 2009 il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna ha avviato un progetto di caratterizzazione e monitoraggio dell’acquifero freatico costiero regionale, allo scopo di monitorare il fenomeno di intrusione del cuneo salino sulle coste regionali.

Dettaglio attività

Sono stata incaricata di svolgere una parte il monitoraggio sui piezometri della Provincia di Ferrara, sotto il coordinamento del Servizio Geologico. L’attività è consistita in 12 campagne piezometriche con acquisizione di profili verticali (logs) di conducibilità elettrica e temperatura delle acque di falda freatica costiera; ha inoltre riguardato la contestuale misurazione della conducibilità presso diversi corpi idrici superficiali (canali, fiumi, scoli, laghi e acque di transizione) nelle adiacenze dei piezometri di interesse.

Risultati e approfondimenti

Scarica qui l’articolo ” L’acquifero freatico costiero della regione Emilia-Romagna: modello geologico e stato di salinizzazione ” pubblicato nella rivista “Il Geologo dell’Emilia-Romagna” del 2010.

Progetto BioDiNet MAGGIORI DETTAGLI »

Il progetto BioDiNet prevede l’istituzione di programmi e direttrici volte allo sviluppo e al mantenimento del patrimonio naturale e culturale del territorio. Fine del progetto è di contribuire al mantenimento delle specie e degli ecosistemi autoctoni e tipici della zona. I contenuti basilari sono: la conservazione e lo studio della landa carsica, come parte integrante del patrimonio naturale e culturale della regione; il mantenimento e la promozione delle razze autoctone di animali domestici; il consolidamento delle capacità di ricerca attraverso lo studio della biodiversità a livello genetico e di ecosistema; l’istituzione di una coscienza e di una solida conoscenza nel pubblico, al quale la realizzazione di questo progetto è destinata.

Attività svolte

Inventario delle formazioni idrologiche e idrogeologiche con particolare valore naturalistico su tutta l’area di studio; studio idrogeologico di dettaglio sull’area del Parco di Hravstoljie per la tutela delle risorse idriche in funzione di una corretta gestione del pascolo; stesura di linee guida sul patrimonio naturale di tutta l’area di studio (geologia, geomorfologia, idrologia, idrogeologia, meteorologia ed uso del suolo); partecipazione ai meeting di progetto.

Approfondimenti

I principali risultati del progetto sono consultabili anche alla pagina http://www.biodinet.eu/it.
Per ulteriore approfondimento scaricare la monografia che raccoglie i risultati scientifici del progetto:
(BioDiNet_Monografia.pdf)